In una città dell’Italia meridionale che molto tempo fa ospitava una consistente colonia greca, gli archeologi hanno recentemente scoperto i resti di antichi elmi di guerrieri, nonché prove di armi e una struttura del tempio che si ritiene sia stata costruita da coloni che si sono fatti strada per espandere il portata dell’antica Grecia, o Magna Grecia, come era chiamata. I reperti risalgono alla battaglia di Alalia, avvenuta nel VI secolo a.C. Durante quel conflitto, «una forza greca di navi focesi ottenne la vittoria sugli Etruschi e sui loro alleati cartaginesi in una battaglia navale al largo delle coste della Corsica», secondo un rapporto nel Custode.
Gli scavi di Velia, in Campania, includevano anche resti di mura di templi e vasi incisi in modo da comunicare “sacro” a chi li guardava.
In un comunicato stampa, Dario Franceschini, ministro della Cultura italiano, ha definito il tempio resti parte del «più antico tempio arcaico dedicato ad Atena sull’acropoli di Elea-Velia», aggiungendo «È importante continuare a investire con convinzione nella ricerca archeologica che non smette mai di tornare pezzi importanti della storia del Mediterraneo. ”
I ritrovamenti risalgono ai primi anni di una città fondata intorno al 540 a.C. da coloni Focei dell’Asia Minore. Come affermato dal Ministero della Cultura italiano, «In considerazione degli importanti risultati delle nuove ricerche, saranno programmate nuove indagini… per ricostruire la storia della colonia greca».
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