Il chiarimento arriva dopo diversi giorni di turbolenze nel settore alberghiero italiano.
Bar e ristoranti in Italia possono richiedere documenti di identità al momento del rilascio del Green Pass, ma solo nei casi in cui vi sia un «evidente conflitto» con i dati anagrafici del certificato.
Il ministero dell’Interno ha chiarito ieri sera dopo diversi giorni di caos nel settore dell’ospitalità da quando venerdì è entrata in vigore la normativa estesa sul Green Pass.
In base a un recente chiarimento, invece, i ristoratori e i ristoratori sono tenuti a chiedere il documento di riconoscimento «in caso di abuso o violazione delle regole» e sono tenuti a esibire il documento d’identità quando il cliente lo richiede.
In sostanza questo significa che bar e ristoranti hanno il diritto di chiedere un documento d’identità ma non devono farlo a meno che non vi siano evidenti irregolarità nell’emissione del Green Pass, ad esempio il cliente se il sesso o la data di nascita non corrispondono chiaramente sul certificato.
Sottolinea che le forze dell’ordine effettuano controlli a campione, soprattutto nelle zone note alla movida e ai turisti, e che le multe (da 400 a 1.000 1.000 euro) si applicano solo se qualcuno ha un pass verde irregolare. Nei casi in cui il cliente non è chiaramente colpevole nel campus.
Per quanto riguarda gli eventi e le manifestazioni sportive, se c’è il sospetto di abuso di Green Boss, i responsabili e i gestori della posizione possono verificare l’ID.
Foto Repubblica
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