Chiba – La star italiana Beatrice «Baby» Vio è venuta a Tokyo per difendere la sua medaglia d’oro nella scherma in sedia a rotelle.
missione compiuta.
Vu ha aperto la strada ai turni preliminari di sabato al Makuhari Messi Stadium prima di sconfiggere il cinese Jingjing Zhou 15-9 nella finale di Classe B.
Vio ha esteso la corsa quasi perfetta che ha iniziato a Rio 2016, consolidando il suo status di celebrità ai suoi primi Giochi Paralimpici.
Ma non è solo la sua abilità nel pattinaggio di scherma che ha spinto Vio sotto i riflettori.
Le prove che Vio ha superato prima di diventare una star sono fonte di ispirazione per una generazione di giovani con disabilità, atleti e non atleti.
Il canto, gli applausi e lo sventolamento delle bandiere italiane per Vieux a Tokyo sabato sono stati una testimonianza della sua fama.
Nel 2008, Vio, 11 anni, ha perso tutti e quattro gli arti dopo aver contratto la meningite. Ma un’infezione mortale non ha potuto debellare la sua passione per la scherma.
Ha gareggiato nella prima competizione di scherma in carrozzina nel 2010 a Bologna, in Italia, e all’epoca era l’unica competizione di scherma in carrozzina al mondo a gareggiare senza braccia o gambe.
Sebbene non abbia partecipato alle Olimpiadi di Londra 2012, ha rappresentato l’Italia come tedoforo nella staffetta paralimpica. Ben presto è stata accolta nella prima squadra italiana e nel dicembre 2012 è arrivata seconda ai Mondiali di Eger, in Ungheria.
Vio ha fatto il suo debutto paralimpico ai Giochi estivi 2016 di Rio, sconfiggendo Cho per vincere l’oro nel singolare B.
A Tokyo ha portato la bandiera italiana e ha portato la sua squadra allo Stadio Nazionale durante la cerimonia di apertura delle Paralimpiadi.
Per Vivo, l’oro non è l’unico bonus.
«Molte persone mi hanno detto che è impossibile praticare la scherma senza mani», ha detto Vivo durante una conferenza stampa a Tokyo la scorsa settimana. «Quindi era importante per me mostrare e mostrare alla gente che non importa se non hai le mani, o non hai le gambe o altro. Se hai un sogno e vuoi davvero realizzarlo vero, vai e prendilo.»
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